|
VANNINO CHITI
Vannino Chiti, nasce a Pistoia il 26 dicembre
1947, ed è laureato in filosofia. Studioso del movimento cattolico,
vanta una lunga esperienza politica e amministrativa. Nel 1970 viene
eletto consigliere comunale di Pistoia, poi assessore e infine
sindaco della città. Nel 1985 è eletto in consiglio regionale. Nel
gennaio 1992 è eletto presidente della Regione Toscana. La sua
giunta s’impegna nella difesa dell’apparato produttivo e
dell’occupazione, nello smaltimento dei rifiuti, nelle prime
battaglie federaliste.
Nel 1995 viene rieletto Presidente alla testa della coalizione
“Toscana Democratica”, comprendente, oltre al Pds, Popolari,
Laburisti, Verdi, Alleanza democratica e sostenuta dalla Lega Nord
(poi uscita con la scelta della secessione).
Prosegue il suo impegno per la riforma del federalismo. Prima con la
proposta della riforma federalista della Rai e poi con la promozione
di una piattaforma comune Regioni-Province-Comuni-Comunità montane.
Accentua il suo impegno europeo, dove si segnala come il portatore
delle rivendicazioni delle regioni mediterranee. Diventa
vicepresidente del Comitato delle Regioni d’Europa e presiede la
Conferenza delle regioni periferiche marittime d’Europa. Rafforza i
legami della Toscana con il Saarland, Languedoc-Roussillon e la
Catalogna. Inaugura una politica di apertura anche nei confronti di
regioni di paesi extracomunitari, dalla Romania alla Polonia, alla
Tunisia. Guida missioni di imprenditori alla ricerca di nuovi
mercati, dalla Cina all’India, dal Vietnam all’America Latina.
Si impegna sul tema dei diritti civili e umani: promuove il 1°
Meeting internazionale sui diritti umani e contro la pena di morte.
Istituisce il “Pegaso d’Oro”, riconoscimento che attribuisce a
Mihail Gorbaciov, alla Robert F.Kennedy Foundation, Jacques Delors,
Isaac Rabin, Yasser Arafat e Mohammed Yunus. E il “Pegaso d’Oro” per
la cultura, consegnato a Mario Luzi, a Jerzy Grotowski e a Eugenio
Garin.
Dal 1997 al 2000 è Presidente della Conferenza delle Regioni
italiane.
Nell’aprile 2000 nel Governo Amato è sottosegretario alla Presidenza
del Consiglio, con delega all’editoria.
Il 13 maggio 2001 è eletto alla Camera dei Deputati nel Collegio
Firenze 1.
Dal 2001 è coordinatore della segreteria nazionale dei Democratici
di Sinistra. Nel 2005 è Presidente dell’Ufficio per le Elezioni
Primarie dell’Unione. Nel 2006 è capolista in Toscana nella Lista
dell’Ulivo per le elezioni politiche alla Camera dei Deputati e il
17 Maggio dello stesso anno, davanti al presidente della Repubblica,
giura come ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme
istituzionali del nuovo governo Prodi.
Eletto senatore alle successive elezioni, dal 6 maggio 2008 è vice
presidente del Senato della Repubblica con 128 voti favorevoli.
Ha pubblicato dieci libri: “Intervista sul federalismo” curata da
Demetrio Volcic, Giunti editore, 1995; “Mediterraneo. L’Europa alla
riscoperta del suo cuore meridionale”, con Robert Leonardi e Alberto
Bin, Vallecchi Editore, 1996; “Laici & Cattolici”, un dialogo con il
cardinale Silvano Piovanelli, Giunti Editore, 1999; “La sinistra che
vorrei”, Editore Riuniti, 2000; “La politica come servizio alla
speranza” con Antonio Maria Baggio e Massimo Cacciari, Polistampa,
2002; “Un’idea dell’Italia. Dialogo fra un politico e un filosofo”,
con Michele Ciliberto, Edizioni Polistampa, 2005; “Nostalgia del
Domani” (scritto insieme al figlio Marco), Giunti editore, 2006;
nell’aprile 2008 esce la ristampa di “Laici & Cattolici”, dialogo
con il cardinale Silvano Piovanelli, Giunti Editore, con nuova
introduzione e cronologia. Nel 2009 pubblica “La sinistra possibile.
Il Partito democratico alle prese col futuro”, Donzelli Editore. Il
suo ultimo libro è “Religioni e politica nel mondo globale. Le
ragioni di un dialogo”, Giunti Editore, 2011. |