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DAVID SASSOLI
Sono nato a Firenze il 30 maggio del 1956, sono
giornalista e il 7 giugno del 2009 sono stato eletto
europarlamentare del Partito democratico con oltre 400 mila
preferenze. Al Parlamento europeo ricopro l'incarico di capo
delegazione del Pd e sono membro della Commissione DEVE (Sviluppo) e
AFET (Affari Esteri).
Ho iniziato a lavorare molto giovane collaborando a piccoli giornali
e ad agenzie di stampa. Nel 1985 ho avuto la fortuna di entrare
nella redazione romana de "Il Giorno", seguendo i più importanti
avvenimenti di cronaca e di politica. In particolare, come inviato
speciale, mi sono occupato dei gravi fatti di criminalità e
illegalità, con inchieste sulla mafia, la corruzione, i misteri
italiani.
Nel 1992 sono entrato in RAI, al TG3 di Sandro Curzi, continuando ad
occuparmi di mafia e criminalità organizzata, nella terribile
stagione degli attentati ai giudici Falcone e Borsellino. Mi sono
occupato a lungo anche delle vicende di Tangentopoli, della crisi
del sistema politico, del dramma dell'immigrazione seguita al crollo
dei regimi dell'Est. Molto importanti per me sono state, in quel
periodo, le collaborazioni con i programmi di Rai Tre"Il rosso e il
nero" e "Tempo reale".
Nella stagione 1996-97 ho condotto, per Rai Due di Carlo Freccero,
"La cronaca in diretta", un programma quotidiano del pomeriggio su
temi di attualità e costume. Una stagione molto intensa, al termine
della quale mi è stato assegnato il Premio Ischia Internazionale di
Giornalismo, come miglior cronista televisivo dell'anno.
Successivamente ho lavorato ad altri programmi di informazione su
Rai Uno e Rai Due, per poi entrare, nel 1999, nella redazione del
TG1, come inviato speciale.
Nei successivi dieci anni il mio impegno si è concentrato nella
conduzione delle principali edizioni del Telegiornale e sui grandi
avvenimenti interni e internazionali. Ricordo la lunga diretta sullo
scoppio della seconda guerra del Golfo, il primo reportage nel sud
del Libano dopo la ritirata israeliana, il terremoto di San Giuliano
di Puglia, le tante serate elettorali, la morte di Papa Giovanni
Paolo II, la prima intervista a Enzo Biagi tornato in RAI dopo
l'"editto bulgaro" di Berlusconi, la recente cronaca del terremoto
dell'Aquila.
Nel 2007 sono diventato vice direttore del TG1 e responsabile dei
programmi di approfondimento "TV7" e "Speciale TG1".
In tutti questi anni sono stato spesso invitato da università e
centri studi per conferenze sui problemi dell'informazione e della
politica. Ho collaborato anche a molti settimanali e quotidiani e
per due anni ho curato una rubrica settimanale sulle pagine
fiorentine del Corriere della Sera.
Dal 2004 al 2007 sono stato presidente dell'Associazione Stampa
Romana, il sindacato dei giornalisti del Lazio e sono fra i
fondatori dell'Associazione "Articolo 21", movimento di difesa della
libertà di stampa.
Le vicende del mio Paese mi hanno sempre coinvolto. Da ragazzo mi
sono impegnato in associazioni educative, come quella degli scout,
in movimenti giovanili e studenteschi, in gruppi culturali. Erano
gli anni in cui molti politici e intellettuali credevano fosse
necessario far incontrare tradizioni popolari diverse - quella
cattolica, laica e della sinistra democratica - per consentire al
Paese di uscire dalla crisi economica e dagli anni di piombo.
Ho sempre creduto che cattolici e laici potessero lavorare insieme.
Dopo tanti anni è nato il Partito Democratico,e naturalmente l'ho
ritenuto il luogo adatto per il mio impegno politico.
Sono sposato e ho due figli adolescenti. Nel tempo libero ascolto
musica classica, mi diverte il giardinaggio e mi interesso di storia
romana antica e di storia delle religioni.Fra i miei libri
preferiti, "Cassandra" di Christa Wolf e "La montagna delle sette
balze" di Thomas Merton. |