L'Istituto degli Innocenti

Lo Spedale degli Innocenti ("Ospedale dei bambini abbandonati") si trova in piazza Santissima Annunziata a Firenze. Fu il primo brefotrofio specializzato d'Europa e una delle prime architetture rinascimentali, forse la prima in assoluto, su progetto iniziale di Filippo Brunelleschi. Il nome si ispirò all'episodio biblico della Strage degli Innocenti. Tuttora, nella tradizione di assistenza all'infanzia, ospita due asili nido, una scuola materna, tre case famiglia destinate all'accoglienza di bambini in affido familiare e madri in difficoltà, ed alcuni uffici di ricerca dell'Unicef. Inoltre, con la legge 451/97, l'Istituto è divenuto Centro Nazionale di Documentazione e Analisi sull'Infanzia e l'Adolescenza, punto di riferimento nazionale ed europeo per la promozione della cura dei diritti dell'infanzia.

Il progetto venne affidato a un membro dell'arte stessa, l'orafo Filippo Brunelleschi, che elaborò un progetto della planimetria generale, con un cortile ottagonale al centro e un portico in facciata, che riprendeva la tradizione di altri ospedali, come quello di San Matteo (della fine del XIV secolo). L'Arte della Seta venne nominata, per delibera del Comune, nel 1421 patrona dall'ospedale in quanto già impegnata dal 1419 nei lavori di edificazione. La costruzione era stata infatti avviata il 19 agosto 1419 e nel gennaio del 1421 veniva innalzata la prima colonna del portico, rifacendosi dalla zona antistante la chiesa. I pagamenti documentano la presenza di Brunelleschi al cantiere fino dal 1427, dopo di che subentrò probabilmente Francesco della Luna. Nel 1429 erano completati il portico trasverso (senza la parte inferiore della facciata), la chiesa e due lati dell'edificio sul cortile, dove ebbe poi sede il dormitorio dei fanciulli. Il 25 gennaio 1445, sebbene i lavori non fossero ancora conclusi, l'ospedale divenne funzionale.

Aggiunte e modifiche al progetto originario di Brunelleschi sono oggi di controversa identificazione, ma sicuramente ci furono e furono rilevanti, come testimonia Antonio Manetti riportando nella biografia di Brunelleschi la notizia che il maestro aveva mosso critiche alle proporzioni ed all'aggiunta di elementi decorativi. Per esempio si sa che criticò la mancata prosecuzione delle paraste al secondo piano, che sottolineasse la partizione tra il portico e le strutture laterali e colmasse il vuoto maggiorato nella distanza tra le finestre in quel punto.

Il chiostro

 

Salone Brunnelleschi


Il Palazzo Medici Riccardi

Palazzo Medici Riccardi ha una storia particolarmente affascinante, densa di eventi artistici ma anche politici culturali e mondani. La storia di questo palazzo, uno dei più belli e celebri di Firenze, è parte integrante della storia stessa di Firenze, ripercorrendone tutte le tappe fondamentali.
Costruito alla metà del Quattrocento da Michelozzo per volere dei Medici, l’edificio divenne il prototipo dell’architettura civile rinascimentale. La mole robusta e austera del palazzo, in origine ridotta a una sorta di cubo, è stata per almeno un secolo l’immagine più diretta ed efficace del primato politico e culturale dei Medici a Firenze.
Dopo un periodo di incuria, nel 1659 i Medici lo venderono ai Riccardi che hanno ampliato l’edificio verso nord e in parte ristrutturato gli interni. Gli interventi di gusto barocco, particolarmente intensi negli ultimi due decenni del secolo, furono improntati al fasto spettacolare e all’erudizione ricercata.
Tramontato tanto splendore, nel 1814 i Riccardi venderono il palazzo al demanio. Dal 1874 è di proprietà della Provincia, la quale già dagli inizi del secolo scorso ha intrapreso una politica di recupero e valorizzazione dell’edificio e delle opere ivi conservate.

 

Sala Luca Giordano