La Fondazione Giovanni Paolo II per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo nasce nel 2007 come risultante di un lavoro ed un impegno considerevole e costante profuso dalle Diocesi di Fiesole e di Montepulciano-Chiusi-Pienza, unitamente ad altre Diocesi toscane ed italiane, in particolare a favore dei Paesi del Medio Oriente ma anche di altre zone svantaggiate del mondo.

L'azione complessiva profusa ha prodotto notevoli risultati, soprattutto in Israele, nei Territori dell'Autonomia Palestinese, in Libano, in Iraq e in Italia con interventi e progetti che, per quanto possibile, non hanno mirato all'occasionalità, salvo che nei momenti di emergenze umanitarie, ma hanno sempre cercato di creare condizioni per tracciare situazioni di sviluppo e di crescita permanenti, avendo bene in evidenza una necessità costante e prioritaria pressoché identica nelle zone nelle quali abbiamo operato: quella della creazione di nuovi posti di lavoro nella consapevolezza che solo la dignità del lavoro contribuisce a creare una vera giustizia sociale.

La Fondazione infatti è particolarmente presente nelle aree geografiche indicate con progetti ed interventi in campo socio-sanitario, educativo, culturale e di formazione professionale.

La Fondazione Giovanni Paolo II intende proseguire il cammino intrapreso ed ulteriormente potenziarlo, aggregando, oltre i collaboratori e gli Enti Pubblici che da sempre hanno condiviso l'esperienza, anche altri soggetti del mondo ecclesiale, laico, dell'economia e delle Istituzioni, nella ferma convinzione che solo un'azione sinergica e coordinata animata dai medesimi intendimenti può produrre risultati veri ed incidenti nei contesti nei quali andremo ad agire.

Proprio nei rapporti di collaborazione tra questi vari e diversi attori sta la ragione di essere della Fondazione Giovanni Paolo II. In altre parole la Fondazione ha il compito prioritario di fungere da collegamento permanente tra le varie realtà che si occupano di interventi di cooperazione e di sviluppo in particolare nell'area del Mediterraneo, del Vicino e del Medio Oriente, cercando di ottimizzare gli interventi e di mettere insieme risorse e forze per approntare progetti anche di lungo respiro che possano lasciare tracce tangibili e durature ed incidere profondamente nei tessuti economici, sociali e culturali delle zone nelle quali ci troviamo ad operare.

In riferimento a quanto sopra detto appare chiaro che la Fondazione cerca di svolgere una funzione in un certo senso innovativa o perlomeno non consueta nel mondo della cooperazione. Gli stessi membri del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Scientifico hanno determinato, forti anche dell' esperienza maturata in anni di impegno comune, di istituzionalizzare questa testimonianza di lavoro, di renderla riconoscibile, permanente, più incisiva ed ancora più produttiva avendo costantemente in evidenza come anche il dialogo tra le religioni, le culture, le società è assolutamente indispensabile a produrre un nuovo modo di operare ed anche un metodo diverso per produrre risultati apprezzabili.

Troppe volte interventi anche molto importanti vengono "calati" nelle singole realtà senza tenere in adeguata considerazione i contesti locali. Ciò determina una scarsa o non sufficiente rispondenza dell'impegno pur grande profuso a vari livelli. Per questo, nell'individuazione degli scopi della Fondazione e nell'indicazione delle persone che compongono gli organi statutari, è stata posta particolare cura a venire incontro a questa esigenza che si pone come primaria per la vita della Fondazione stessa.

La Fondazione Giovanni Paolo II ha sede a Fiesole (Firenze), uffici operativi a Pratovecchio (Arezzo) e Firenze e sedi operative a Gerusalemme (Israele) e Betlemme (Territori dell’Autonomia Palestinese). Essa è riconosciuta come Società di Pubblica Utilità dallo Stato di Israele e gode del riconoscimento ufficiale dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Per ciò che concerne la struttura e la composizione la Fondazione è articolata nel Consiglio di Amministrazione (Presidente, Vice Presidente, Consiglieri) e nel Comitato Scientifico entro il quale trovano ospitalità le persone, gli Enti e le realtà che nel nostro cammino si sono adoperate e spese a vario titolo per i progetti e le iniziative realizzate. È sicuramente dall’eterogeneità e dalla rappresentatività che esprime questa presenza che nasce la forza e la valenza della Fondazione: l’incontro ed il lavoro tra persone provenienti da realtà e matrici culturali anche diverse, da esperienze di vita e di lavoro molto articolate ma unite dal desiderio e dalla determinazione di operare concretamente in favore dei Cristiani d’Oriente e di tutte le popolazioni che là vivono.
Gli altri organi della Fondazione sono il Direttore ed il Collegio dei Revisori.